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SERVIZI ESTERNI

MASSAGGI DEL BENESSERE

Elisa Bruno

elisa.bruno86@gmail.com

COS'E' IL MASSAGGIO DEL BENESSERE?

Il Massaggio del Benessere è un massaggio personalizzato, su misura, centrato sulla comunicazione corporea ed completamente rivolto verso la persona nel suo insieme (mente-corpo).

Attraverso il massaggio ci si sente accuditi e coccolati, si entra in contatto con se stessi, si “sente” nel vero senso della parola il proprio corpo, sperimentando uno stato di profondo rilassamento e benessere psicofisico.

 

MANUALITA' E OBIETTIVI

Vengono scelte le manualità più efficaci per quella persona in quella seduta, per alleviare tensioni muscolari, per tonificare il volume di alcuni tessuti, ma anche e soprattutto per preservare e migliorare il benessere psichico, allentando tensioni e stress.

Le manovre più utilizzate per massaggiare sono lo sfioramento, la frizione, l’impastamento, la digitopressione e la percussione, utilizzate in rapporto alle aree da trattare per ottenere i benefici migliori.

Le zone del corpo che traggono beneficio dal massaggio sono: viso e testa, molto rilassante, collo, spalle, addome e schiena, per alleviare lo stress accumulato, e gli arti.

Il massaggio del benessere si pone quindi l’obiettivo di favorire il benessere totale della persona e non opera in campo terapeutico, sanitario né estetico

OSTEOPATA D.O.

Federica Scotto

federicascotto@yahoo.it

 

CHE COS'E' L'OSTEOPATIA?? (www.tuttosteopatia.it)

L’osteopatia è una disciplina di TRATTAMENTO MANIPOLATIVO nata grazie al suo padre fondatore il Dott. A. T. Still alla fine del 1800 negli Stati Uniti d'America. Si basa sulle scienze fondamentali e le conoscenze mediche tradizionali (anatomia, fisiologia, neurologia..) ma non prevede l'uso di farmaci né il ricorso alla chirurgia, ma, attraverso manipolazioni specifiche, si dimostra efficace per la  prevenzione, valutazione ed il trattamento di disturbi che interessano non solo l'apparato neuro-muscolo-scheletrico, ma anche cranio-sacrale (legame tra il cranio, la colonna vertebrale e l'osso sacro) e viscerale (azioni sulla mobilità degli organi interni).
 

DEFINIZIONE DEL "World Osteopathic Health Organization" (WOHO):
"L'osteopatia è un sistema affermato e riconosciuto di prevenzione sanitaria che si basa sul contatto manuale per la diagnosi e per il trattamento.
Rispetta la relazione tra il corpo, la mente e lo spirito sia in salute che nella malattia: pone l’enfasi sull’integrità strutturale e funzionale del corpo e sulla tendenza intrinseca del corpo ad auto-curarsi. Il trattamento osteopatico viene visto come influenza facilitante per incoraggiare questo processo di auto-regolazione.
I dolori accusati dai pazienti risultano da una relazione reciproca tra i componenti muscolo-scheletrici e quelli viscerali di una malattia o di uno sforzo."

 

 

I principi dell’osteopatia:

  • Unità del corpo

Come metodologia olistica (dal greco olos=tutto) l'osteopatia considera l'individuo nella sua globalità: ogni parte costituente la persona (psiche inclusa) è dipendente dalle altre e il corretto funzionamento di ognuna assicura quello dell'intera struttura, dunque, l'equilibrio psicofisico e il benessere.

 

  • Relazione tra struttura e funzione

Un corretto equilibrio tra struttura e funzione regala al nostro corpo una sensazione di benessere. Qualora tale equilibrio venga alterato (a causa di un trauma per esempio) si parla di disfunzione osteopatica, ossia di una restrizione di mobilità e perdita di movimento in una parte del nostro corpo (ossa, muscoli, organi, etc..).

 

  • Autoguarigione

In osteopatia non è il terapeuta che guarisce, ma il suo ruolo è quello favorire la capacità innata del corpo ad auto curarsi.

 

Le tecniche osteopatiche

Il trattamento osteopatico può avvalersi di numerosi metodi e tecniche di trattamento. Gli osteopati le utilizzano indifferentemente in funzione delle necessità terapeutiche.

 

Una classificazione possibile è quella che fa riferimento a queste tre grandi famiglie:

  1. Tecniche strutturali

La tecniche strutturali sono definite tali poiché ristabiliscono la mobilità della struttura ossea.
La specificità e la rapidità delle manipolazione consente il recupero della mobilità articolare.
Hanno una forte influenza neurologica, oltre che puramente meccanica, in quanto favoriscono l’emissione di corretti impulsi dalle e alle terminazioni della parte trattata.

    2. Tecniche cranio-sacrali

Le tecniche craniali agiscono sul movimento di congruenza fra le ossa del cranio e il sacro, ristabilendone il normale “meccanismo respiratorio primario”, ossia quella combinazione di parti ossee, legamentose, muscolari, e fasciali che consentono il riequilibrio e l’armonia delle funzioni craniosacrali.
Con queste tecniche si agisce in particolare sulla vitalità dell’organismo, qualità fondamentale che permette agli esseri viventi di reagire con efficacia agli eventi di disturbo provenienti dall’ambiente esterno e da quello interno

    3. Le tecniche viscerali

I visceri si muovono in modo specifico sotto l'influenza della pressione diaframmatica. Questa dinamica viscerale può essere modificata (restrizione di mobilità) o scomparire. Applicando una tecnica specifica, l’osteopatia permette all'organo di trovare la sua fisiologia naturale ed i disordini legati alla restrizione di mobilità saranno così corretti. Inoltre esiste da un punto di vista anatomico e funzionale una relazione tra i visceri e la struttura muscolo-scheletrica; una cattiva funzione della struttura (colonna vertebrale), può influenzare uno o più visceri e viceversa. Si possono trovare, in persone che soffrono di mal di schiena, problemi di mobilità del fegato, del colon, del rene o dell'utero. Il trattamento osteopatico mira, attraverso l'addome ed il diaframma, a ristabilire una buona mobilità viscerale.

 

 

 

FISIOTERAPISTA

Monica Bruno

monica.bruno712@gmail.com

 

CHE COS'E' LA FISIOTERAPIA?

La fisioterapia (dal greco Φυσιο = naturale e θεραπεία = terapia) è una branca della medicina che si occupa della prevenzione, cura e riabilitazione dei pazienti affetti da patologie o disfunzioni congenite o acquisite in ambito muscoloscheletrico, neurologico e viscerale attraverso molteplici interventi terapeutici, quali: terapia fisica, terapia manuale/manipolativa, massoterapia, terapia posturale, chinesiterapia e altre. La fisioterapia è praticata dal professionista laureato in fisioterapia (Dottore in Fisioterapia), appartenente alla classe delle professioni sanitarie della riabilitazione.

Il fisioterapista esercita le proprie competenze con titolarità e autonomia professionale, in ambito libero professionale oppure in contesto di équipe multidisciplinare insieme a laureati in medicina e chirurgia e/o ad altre professioni sanitarie.

Il fisioterapista assiste il paziente nel recupero funzionale per quanto concerne le menomazioni e le disabilità motorie qualunque ne sia la causa.

Applica quindi all'interno di un programma terapeutico e sotto la propria responsabilità nell'esecuzione delle stesse, le tecniche di base e speciali di esercizio terapeutico e di rieducazione funzionale, le metodiche massoterapiche, la fisioterapia strumentale.

Il fisioterapista, quindi, in fase clinica di post-acuzie utilizza tecniche terapeutiche basate sull'esercizio fisico miranti al recupero di abilità perdute a causa di un evento morboso recente, applicando metodiche di base e tecniche speciali per il raggiungimento dello scopo.

Questo include il benessere fisico, psicologico, emozionale e sociale. Ciò richiede l'interazione tra il fisioterapista, il paziente/cliente, l'équipe riabilitativa, le famiglie, i care-givers, case-managers, le comunità in un processo dove il movimento potenziale viene valorizzato e gli obiettivi condivisi attraverso la specifica conoscenza e competenza del fisioterapista.

 

Scopi del trattamento

  • Riduzione e annullamento del dolore e di altri sintomi e segni di sofferenza:
    trattamento da effettuarsi già a partire dalle condizioni più acute e severe, in modo da anticipare il più possibile l'azione benefica e di sollievo; allo stesso tempo la precocità dell'intervento terapeutico è di prevenzione rispetto alla rapida strutturazione di compensi statico-dinamici e danni tissutali (contratture, fibrosi, alterazioni del microcircolo locale, alterazione della conduzione nervosa, modificazione della percezione corporea e motoria con tutto ciò che ne può derivare, ecc.).

  • Normalizzazione delle strutture neuro-muscolo-scheletriche disfunzionali e sintomatiche:
    con riferimento a limitazioni nella mobilità articolare o nell'equilibrio di forze e tensioni muscolari, coordinazione ed efficacia nell'azione muscolare, recupero di conduttività neurale ed efficacia della circolazione sanguigna e linfatica, distribuzione corretta della mobilità multisegmentaria e ripristino di adeguate e fisiologiche sinergie motorie e funzionali.

  • Riabilitazione funzionale:

  • I risultati ottenuti vanno integrati nella funzionalità quotidiana, con recupero della più normale vita di    relazione e lavorativa. Allo stesso tempo, il problema iniziale va ricondotto alla sua giusta dimensione,    nella considerazione del paziente stesso, ma anche valutato nelle sue più chiare ed ampie caratteristiche da un punto di vista clinico in modo da mantenere, nell'équipe terapeutica, un valido e opportuno orientamento.

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